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giovedì 28 giugno 2007
Vite speculari
Elaborazione da un'immagine di vita quotidiana, il doppio speculare dei due personaggi, ognuno intento allo sport preferito dagli italiani, cioè telefonare. Forse ognuno di loro ha bisogno di guardare nel proprio specchio e trovare qualche punto di riferimento alla propria vita fatta (forse) più di sms e telefonate che di vera comunicazione ad personam
lunedì 25 giugno 2007
venerdì 15 giugno 2007
Edgar Cafè, backstage
Monreale, il Santuario
giovedì 14 giugno 2007
mercoledì 13 giugno 2007
Il tempo quanto tempo - i Ricordi
Il tempo, quanto tempo
e dopo tanto tempo rincontrarti
e i nostri cuori non so se smemorati o incerti
e con addirittura la paura di non sapere
come salutarti.
Il tempo, quanto tempo
e poi chissà da dove son passate
in tutti questi anni le nostre vite
chissà che facce abbiamo
forse siamo due persone sconosciute.
Eppure la luce del viso è sempre la stessa
lo stesso sguardo, tu così diversa
ma forse è solo qualche ruga nei tuoi occhi
da animale in fuga.
E io che non mi vedo e non so niente del mio viso
di fronte a te sono confuso e un po' a disagio
fa un po' male quella mia caricatura
che il tempo mi prepara.
Il tempo, quanto tempo
e dopo tanto tempo non ci viene
nemmeno una parola o un'emozione
ci siamo un po' perduti come tutti
non per cattiveria, ma per distrazione.
Eppure la voce è la stessa, così familiare
la stessa donna, tu così cambiata
che ora un po' lontana e assente
mi saluta educatamente.
E io, io mi domando cosa resta di un amore
qualche rimpianto e un angolino di dolore
ma fa male quella mia caricatura
che il tempo mi prepara.
(Giorgio Gaber, Il Tempo quanto tempo, 1994)
e dopo tanto tempo rincontrarti
e i nostri cuori non so se smemorati o incerti
e con addirittura la paura di non sapere
come salutarti.
Il tempo, quanto tempo
e poi chissà da dove son passate
in tutti questi anni le nostre vite
chissà che facce abbiamo
forse siamo due persone sconosciute.
Eppure la luce del viso è sempre la stessa
lo stesso sguardo, tu così diversa
ma forse è solo qualche ruga nei tuoi occhi
da animale in fuga.
E io che non mi vedo e non so niente del mio viso
di fronte a te sono confuso e un po' a disagio
fa un po' male quella mia caricatura
che il tempo mi prepara.
Il tempo, quanto tempo
e dopo tanto tempo non ci viene
nemmeno una parola o un'emozione
ci siamo un po' perduti come tutti
non per cattiveria, ma per distrazione.
Eppure la voce è la stessa, così familiare
la stessa donna, tu così cambiata
che ora un po' lontana e assente
mi saluta educatamente.
E io, io mi domando cosa resta di un amore
qualche rimpianto e un angolino di dolore
ma fa male quella mia caricatura
che il tempo mi prepara.
(Giorgio Gaber, Il Tempo quanto tempo, 1994)
lunedì 11 giugno 2007
venerdì 8 giugno 2007
fuori dal duomo di Monreale
giovedì 7 giugno 2007
Camogli
mercoledì 6 giugno 2007
Il tempo quanto tempo - I Ricordi
martedì 5 giugno 2007
Pianoforte
Alla fine della cena
Uno still life un po' atipico, nel senso che generalmente si fotografano composizioni culinarie "da mangiare con gli occhi" e non "già mangiate"....lo so, gli avanzi di una cena non sono un esercizio di photofood efficace, però le tonalità calde e solari della tovaglia, delle posate e degli avanzi del melone mi ispiravano...e il melone è uno dei miei frutti preferiti, questo per dovere di cronaca.
Punta Chiappa, S. Rocco di Camogli (Ge)
Punta Chiappa è un minuscolo promontorio situato tra S. Rocco di Camogli e la Baia di San Fruttuoso. Per arrivarci esistono due possibilità: tramite battello dal porticciolo di Camogli, oppure a piedi con una scalinata che da S. Rocco digrada verso il mare...ed è una passeggiata poco impegnativa ma affascinante...in questa giornata nuvolosa mi sembrava di essere immerso in un paesaggio del nord europa, ma non è oceano atlantico, bensì mar ligure...
Gino Paoli in concert
Uno scatto rubato durante un concerto tenuto la scorsa estate a Laigueglia in occasione del Percfest 2006, festival dedicato ai percussionisti e ai batteristi ma anche al jazz in generale. Esperienza umanamente e fotograficamente coinvolgente, specie se condivisa per l'intera settimana con musicisti e addetti ai lavori....
lunedì 4 giugno 2007
il lavoro nobilita
la gara di ballo
Una manifestazione fieristica e un saggio di ballo latinoamericano. Ancora non convertito alla foto digitale e armato della mia (allora) solita pellicola diapositiva mi sono reso conto da subito che di luce a disposizione non ne avevo molta, pur con l'apertura di 1.8 del mio fedele 85mm. A questo punto, visto che il mosso era incombente ho pensato di esagerarlo e non avendo nemmeno flash ho scattato a mano libera con tempi tra l'1/8 e l'1/2 secondo. Ma a me piace lo stesso. La dia è stata poi passata allo scanner e le tonalità modificate.
Portici a Cividale del Friuli
Una classica fotografia di viaggio con la mente che pensa ai grandi nomi dell'italia reportagistica, Berengo Gardin e Roiter in primis. Non voglio assolutamente paragonarmi a loro che sono e rimarranno insuperabili, però a guardare questa foto scattata sotto i portici della piazza centrale di Cividale (Ud) mi sono trovato immerso in una realtà italiana di 50 anni prima, per questo l'originale a colori è stata convertita in b/n. E forse, guardando fuori dai portici probabilmente avrei potuto scorgere in lontananza un contadino che passava col suo carro trainato dal cavallo....
sabato 2 giugno 2007
Un gruppo black metal genovese
Ad essere sincero non stravedo per il black metal...atmosfere e sonorità troppo cupe , lontane dal mio modo di immergermi nella musica. A parte questo realizzare le fotografie per il cd del gruppo in questione è stato soddisfacente. Per creare una ambientazione che fosse scarna ma desse un'idea di architettura industriale, che poi era ciò che desideravano, siamo semplicemente saliti sul terrazzo sopra l'ufficio dove lavoro.
venerdì 1 giugno 2007
Un'attesa rassegnata
Una foto rubata al Porto Antico qui a Genova. Devo premettere che a me non piace particolarmente fotografare la miseria la sofferenza e tutto ciò che ha a che fare col disagio. La fotografia del mendicante che chiede l'elemosina, ad esempio. Perchè mi sento di fare violenza a chi già lotta con le difficoltà della vita e mi sembra di rubargli la dignità. Questa volta però ho scattato, senza pensare troppo a quello che mi esprimeva questa scena (dolore, rassegnazione, sconforto) e sinceramente la foto l'ho "vista" solo dopo averla scaricata sul computer. In effetti è stato uno scatto istintivo e non costruito, con alcuni errori di inquadratura e composizione, ma nell'istante in cui ho premuto il pulsante qualcosa nella mia testa si era già formato, un'idea o uno stato d'animo, non so di preciso.
Frutta fresca
Per mia opinione personale, poche cose in natura mi affascinano più dei colori della frutta matura. Un'esplosione policroma che rapisce i miei sensi e mi obbliga ad allestire un miniset casalingo alle undici di sera pur di bloccare questo mosaico di sfumature e profumi. E suscitare la curiosità sospetta di una delle due persone con cui divido casa, che, allertata da lampi di flash che sciabolano nel corridoio e scatti di otturatore non riesce a capire cosa diavolo sta facendo questo qui a sera tardi.....
Il tempo quanto tempo - I Ricordi
Questa fa parte di una serie di fotografie scattate l'estate scorsa a casa dei miei parenti in Friuli. La casa in cui i miei nonni paterni hanno vissuto per 50 anni e oltre...dove tutto sembra essersi fermato al momento in cui se ne sono andati...E' la casa dove ho vissuto da bambino e da adolescente quasi tutte le estati e dove abita ancora una zia un po' stramba, prigioniera dei suoi libri e del suo mondo chiuso...una specie di mausoleo familiare in cui avverti nell'aria la presenza di almeno quattro generazioni...
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